STORIA

LA FAMIGLIA BRUSUTTI

Il casato, a dire di molti genealogisti, può vantare discendenza dalla celebre Gens romana Bruttia, il cui nome, ossia “Bruttius”, è indice di una provenienza da” Bruttium”, ossia la regione più meridionale dell’Italia che prende proprio il nome da questa antichissima e nobile famiglia. La gens Bruttia sin dall’età tardo repubblicana si illustrò con: Bruttius Sura, legato di Gaius Sentius Saturninus, pretore in Macedonia dell’88 a.C.; Brutius, dell’ordine equestre, per il quale Cicerone scrisse una lettera “raccomandazione-presentazione” a Manius Acilius Glabrio, proconsole in Sicilia nel 46 a. C.; Brutius, filologo, compagno di studi in Atene dell’Arpinate; Lucius Brutius Maximus, proconsole a Cipro nell’80 d.C.; Gaius Brutus console nel 139 d.C. e nel 180 d.C.; Bruttia della nobile famiglia dei Bruti, fu imperatrice romana, moglie di Commodus. In ogni modo questa antichissima e illustre famiglia, secondo Venturini ha per stirpe Marco, signore di Durazzo. La famiglia poi, che ha dato nomi illustri nel Senato e nella diplomazia romana, si trasferì nel nord Italia, un ceppo nelle attuali regioni del Friuli Venezia Giulia e Veneto e qui si distinse per capacità e solerzia, donando uomini illustri d’armi e di preghiera; l’altro ceppo in Lombardia; qui la famiglia diviene proprietaria di diversi feudi, combattè con onore per difendere i territori ad essa affidati, divenne notabile della città di Brescia. La famiglia Brusutti trae quindi le sue origini fin dall’antichità, il cognome è stato più volte modificato in forma di detto: ”dei Bruti o Brutti , dei Bruttius” ma tutti e due i rami della famiglia trovano radice comune in quella nobiltà romana fatta di valori quali giustizia senso del dovere amore per gli studi, per queste motivazioni fu insignita del titolo di conti. Il nome si modificò in “Brutti”, “Brusut”, “Brusuto”, “Brusutto”, fino ad arrivare dalla lingua latina a “Brusutti”.
Del ramo lombardo si ricorda che nell’anno 1330 Nero Brusatti fu ambasciatore per i bresciani del partito Guelfo allo scaligero Mastino, contro i Ghibellini. Francesco Brusutti fu nel secolo decimoquinto, canonico ed arciprete di Santo Stefano, poi vescovo di Cassano, indi arcivescovo di Nicosia; fu uomo chiaro e ambasciatore per sommi pontefici e monarchi, operò con virtù e carità; suo zio, il cardinale Roverella, gli fece innalzare un tempio a imperitura memoria. I Brusatti, intorno al 1125 donarono al comune di Bergamo diversi castelli della Valle Camonica, così Eustachio Brusati, nipote del vescovo Manfredo, nel 1135 si impegnò per la ripresa del Feudo, dimostrando capacità e onore.
Del ramo friulano e veneto ricordiamo Bonomo Brusutti che nel 1264 intervenne a Verona aiutando con numerosi fondi per l’erezione dell’ospitale San Jacopo e Lazaro di Tomba.
Piace ricordare Nicolò Brusatti, che fu notaio di Verona; Marco nel 1406 e poi Cristoforo nel 1484 appartennero al nobile consiglio di Verona. Viene citato da Veronese, nel libro “Signori e Sudditi”, il feudo di Zoppola tra il ‘500 e ‘600; tra i valorosi che lo difesero con particolar riferimento al giurato Zuan Domenego Brousutt. Viene ricordato da Giovanni Battista Della Porta nel suo libro “Memorie sulle case antiche di Udine”, l’affittuale di una delle ville più belle di Udine, G.B. Brusutti. Viene poi menzionata la famiglia, nel “Libro d’argento”, volume secondo, delle famiglie venete nobili di Giovanni Dolcetti, con i Camozzo, con cui si imparentarono, e con la famiglia Dal Mistro da cui partì il ramo veneziano; con quest’ultima divennero proprietari anche di una famosa fornace nel 1797. Nel 1881 Giulio Rezasco cita tra ufficiali giudici, deputati di Udine, la stessa famiglia che è poi ricordata da Luchini nella storia di Castions di Zoppola tra i podestà del 1600 e del 1700.
Ancora vengono citati tra i nobili delle famiglie illustri del 1800; viene poi menzionata fra i valorosi caduti per la patria tra il 1915 ed il 1918 con particolare riguardo ai due ufficiali Brusutti Antonio e Brusutti Giovanni, e ancora nella guerra del 1940 con Brusutti Luigi.

Queste sono poche delle numerose informazioni e documentazioni delle antiche e salde radici della Famiglia Brusutti, tratte anche dalla Biblioteca Guelfi Camaiani e dall’Istituto Genealogico Italiano nonché dalla Biblioteca Storico-Araldica Genealogica.

La famiglia infatti, diede numerosi ufficiali valorosi nelle varie guerre anche per l’unificazione dell’Italia e viene citata per i meriti conseguiti in battaglia, ed anche per la carità a favore delle pie opere dell’allora Vescovo di Vicenza il Barone Antonio Farina poi divenuto santo. Distinguendosi per abilità imprenditoriali e a seguito dei significativi servigi diplomatici e militari, la famiglia era stata insignita e confermata nel titolo di “conti” dalla Real Casa Savoia nella più recente storia dell’Italia unificata.

La famiglia Brusutti è oggi strettamente legata al mondo dell’industria.

 Gino Brusutti è senza dubbio una delle figure più significative dell’Italia degli anni 50 , di estro creativo, era anche maestro violinista, diplomatosi al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, era un progettista ideatore di brevetti meccanici e tecnici ineguagliabili; si unì in matrimonio con Giulietta dei conti Vecchia, originaria di Vicenza, famiglia poi trasferitasi a Venezia e imparentatasi anche con i Conti Savorgnan di Brazzà (la famiglia Savorgnan di Brazzà annovera tra le proprie glorie quei maestri cartografi di cui si avvalse anche il navigatore Cristoforo Colombo, nonché scopritori e vicerè del Congo Belga). La famiglia Vecchia, iscritta nel 1778 al Consiglio Nobile di Vicenza, fu confermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione, l’8 luglio 1820 (Angelo ed Alberto Della Vecchia erano stati decorati dall’Imperatrice Maria Teresa del titolo di conti di Mantova, con diploma datato 18 settembre 1743).

Gino Brusutti ha di fatto rivisto l’attività principale della famiglia, trasformandola definitivamente da agricola ed alberghiera, in azienda per il trasporto persone pubblico e privato, di servizi, con le note e conosciutissime officine nella più commerciale Mestre e fino agli anni ‘48 anche di ideazione realizzazione e produzione di autobus.

Gino Brusutti si spese per la creazione delle reti viarie terrestri per le provincie di Venezia e Treviso, si impegnò politicamente quale tecnico per la realizzazione di una serie di servizi di trasporto volti a beneficiare il pubblico con particolare riguardo agli operai veneziani nel difficile momento della ripresa nell’immediato dopoguerra (1945) e alle loro necessità di trasferimento verso le industrie della terraferma. Ricordiamo che ai suoi tempi non vi erano assessorati o ministeri dei trasporti, ma dovette, quale pioniere, organizzare dalle fondamenta ogni tipologia di servizi e di mobilità. Il presidente Gino Brusutti è stato anche ideatore e primo firmatario con i Conti Marcello e Donà delle Rose nonché Volpi di Misurata, della prima Rappresentanza delle Imprese e delle Industrie del territorio veneziano oggi Confindustria Venezia.

La storia della società Brusutti fu poi affidata ai fratelli Giancarlo e Bruno, figli di Gino; l’azienda è considerata la più antica società di trasporto pubblico di Venezia ed una tra le più antiche d’Italia. Degna di nota la realizzazione del primo autobus a due piani in Italia, ideato e brevettato, interamente costruito nelle officine della storica via Piave di Mestre. L’importanza e la rilevanza imprenditoriale del progetto, la capacità e il valore di Gino Brusutti con l’intera famiglia vengono riconosciuti dal primo presidente eletto della repubblica italiana Luigi Einaudi, raccontata dall’allora Cinegiornale “Incom” il quale documenta lo storico viaggio dell’autobus dalle ville Venete di Dolo e Mira a Roma al Quirinale.

L’attuale Presidente è Bruno Brusutti, geofisico e meteorologo, che dopo una carriera di ufficiale nella Aeronautica Militare, si dedica da oltre cinquant’anni all’attività imprenditoriale con particolare riguardo alla promozione e attuazione delle nuove normative europee in ambito del trasporto persone, membro di numerose commissioni del trasporto regionali e nazionali ha rivestito incarichi di prestigio tra cui la Presidenza dell’ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori) del Veneto ed in altre commissioni, ricevendo awards internazionali e numerosi riconoscimenti tanto da essere insignito dal Presidente Giorgio Napolitano del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana nonché della laurea Honoris Causa in scienze dei trasporti dalla Constantinian University degli Stati Uniti d’America.

 Moltissime sono le opere di carità e sociali realizzate e sostenute dalla famiglia; per citarne alcune il restauro nel 2000 dello storico parco in Mestre di via Torre Belfredo, l’aiuto e la collaborazione con l’istituto Casa Nostra di Dolo (VE) per l’aiuto ai bambini tolti da situazioni difficili, l’attività nelle parrocchie, l’aiuto all’A.I.L. (associazione italiana contro le leucemie), gli infiniti patrocini e le collaborazioni con il Comune di Venezia e gli Enti e le Istituzioni per la realizzazione di attività culturali e sociali, l’ideazione del premio “Angelo che Sorride” alla memoria del Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo I, con la collaborazione di Sua Altezza Reale la Principessa Marionne Bernardotte di Svezia; in tale occasione si è costituito il Comitato d’Onore a cui hanno preso parte il premio Nobel Dario Fo, i giornalisti Minoli e Zavattaro, il senatore a vita Giulio Andreotti presidente emerito del Consiglio dei Ministri.

Da questo comitato, per tramandare ai posteri i valori umani e sociali di Gino e Giulietta Brusutti, su indicazione dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è costituita la “Fondazione Brusutti” con sede nell’Isola di San Servolo in Venezia, con finalità rivolte verso i valori umani, sociali ed imprenditoriali diventando Ente di portata internazionale che svolge iniziative a forte risvolto culturale e sociale con particolare attenzione al territorio e alle tematiche di più stringente attualità e interesse collettivo. La Fondazione è qualificata da un comitato d’onore formato dai cardinali: Jorge Medina Estèvez, Dario Castrillón Hoyos, Velasio De Paolis e Raffaele Farina. Ne è il Presidente a “Vita” il figlio di Bruno, Marco Eugenio Brusutti, che attraverso convegni e simposi si occupa in qualità di tecnico e specialista, di etica nei più svariati ambiti operativi; laureato in sociologia e diplomatosi in laurea breve in legge, attualmente sta conseguendo altro titolo accademico in scienze religiose.

Sono 15 le generazioni che dal 1300 si sono occupate prima dell’azienda agricola ed alberghiera fino a raggiungere, nelle ultime 3, quella del trasporto e dei servizi e dei parcheggi aeroportuali. Ancora oggi la famiglia detiene il 51% di quote della società mentre la restante parte è di proprietà della società ATVO S.p.A. un tempo partecipata e controllata dalla provincia di Venezia, oggi Città Metropolitana di Venezia.

L’Azienda che oggi è anche conosciuta per i grandi parcheggi aeroportuali in prossimità dell’aerostazione Marco Polo di Venezia, è parcheggio scambiatore utilizzato dai cittadini veneziani residenti nelle isole e per i collegamenti con l’aeroporto di Venezia Lido, Venezia Treviso Canova, la stazione dei treni di Mestre, il Venezia Terminal passeggeri e le Dolomiti, amate e conosciutissime anche dall’utenza straniera.

Degna di nota la politica gestionale attuata dalla famiglia e riconosciuta dal Prof. Stefano Zamagni docente all’Università di Bologna, noto economista, voluto da Papa Benedetto XVI quale consulente per la stesura dell’enciclica “Caritas in Veritate”, egli afferma: “…tutta la differenza tra costruzione e creazione è esattamente questa: una cosa costruita si può amare solo dopo che è stata costruita, ma una cosa creata si ama prima di farla esistere. L’imprenditore civile è dunque un creatore in questo preciso senso e non già un mero costruttore. E’ tale l’azienda Brusutti.”

Concludiamo dicendo che nel 2015 Il Presidente della Repubblica ed il Sindaco di Venezia hanno riconosciuto il valore, la singolarità della figura di Gino Brusutti intitolando una delle porte della città di Mestre con la rotatoria

“G. Brusutti” in prossimità del cimitero monumentale, fronte S. Maria Battuti, in arrivo dall’autostrada verso via Giovanni da Verrazzano, storica via che conduce a Venezia.

Un indimenticabile viaggio tra passato, presente e futuro alla scoperta di una famiglia simbolo ed energia della città di Venezia che ha accompagnato attraverso il mecenatismo di diversi imperatori papi e sovrani un itinerario lungo la storia passando per la vita esemplare, riservata e laboriosa di Gino Brusutti per giungere a un’opera, come la Fondazione, rivolta agli altri in un più importante interesse al bene del prossimo.

Gino e Giulia Brusutti

Pasquale Volpone Ufficiale della Real Casa

Bruno Brusutti

Bruno Brusutti con un’auto d’epoca

Rosina dei Baroni de Pascalis

Rosina dei Baroni De Pascalis